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Lilt Trieste a fianco dei non udenti per favorire la prevenzione oncologica

“Tra medici e pazienti comunicare bene è già una terapia“. Lo aveva ribadito il noto oncologo Umberto Veronesi su un diffuso settimanale nel 2008. “Il linguaggio deve essere semplice e chiaro”, scriveva, aggiungendo che “ non sono i paroloni tecnici a donare prestigio, anzi…”.

Ma se questi concetti sono ormai universalmente riconosciuti, ovvero se una buona comunicazione è il presupposto della alleanza terapeutica tra medico e paziente, per le persone affette da sordità le difficoltà di rapportarsi con gli operatori sanitari rappresentano ancora un ostacolo impervio, che può riflettersi anche sulle iniziative volte a favorire la prevenzione.

Per contribuire a superare questo gap comunicativo, che può impattare sulle condizioni di salute, è scesa in campo Lilt Trieste, che con la presidente Sandra Dudine, la consigliera Marina Bortul, responsabile della Breast Unit di Asugi, e Carla Dellach, referente per Asugi degli screening della mammella e del colon retto, ha partecipato nei giorni scorsi a un incontro informativo sull’importanza della prevenzione oncologica promosso dalla sezione di Trieste dell’ENS – Ente Nazionale Sordi.

L’iniziativa è stata fortemente voluta dai famigliari di Daniela Pisani, socia attiva dell’ENS,  che è venuta a mancare troppo presto per un cancro al seno avendone sottovalutato i segni forse anche perché non udente.

“Di fronte ai vertici regionale e provinciale dell’Ente, a tanti associati e all’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Trieste, Carlo Grilli, abbiamo parlato in particolare di prevenzione del carcinoma della mammella e del modello di presa in carico garantito dalla Breast Unit, il tutto rigorosamente tradotto nella lingua dei segni”, spiega la presidente Sandra Dudine.

“Ma soprattutto abbiamo compreso ancora di più come l’approccio con il servizio sanitario, spesso arduo per tante persone, è ancora più complicato per i non udenti, oltre che in generale per molte tra le persone con disabilità. Durante l’incontro e grazie alle tante testimonianze, è infatti chiaramente emerso come la difficoltà di comunicare con gli operatori sanitari è ancora un ostacolo”.

“Da qui – conclude Dudine – l’impegno di Lilt Trieste in questa direzione. Un impegno che intendiamo concretizzare con azioni atte a eliminare o almeno diminuire le difficoltà di accesso affrontate dalle persone sorde nella cura primaria e che possono essere causa di punti deboli nel processo di promozione, prevenzione e educazione alla salute”.

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